Quando si lavora su se stessi c’è un legame sottile che unisce il mondo interiore e quello esteriore.
Se mi conosci da un po’ sai che il mio animo è diviso tra scrittura e formazione.
Anzi, trovo più giusto dire che è tenuto insieme dalla scrittura e dalla formazione.
Ho sempre pensato che fossero l’una la spalla dell’altra e qualche giorno fa, dopo aver pubblicato un post in cui dicevo che è impegnativo essere editor di se stessi, mi sono resa conto che queste due professioni sono ancora più simili di quanto pensassi.
Nella mia attività di Editor analizzo un testo e apporto modifiche strutturali, espressive e grammaticali che possano migliorare la consegna del messaggio.
Quando rivesto il ruolo di Ghostwriter parto da più lontano e, una volta identificato un obiettivo da raggiungere in termini di target a cui rivolgersi e contenuti da veicolare, sposo un progetto per renderlo reale e fruibile.
Allora ho pensato: non c’è poi molta differenza rispetto ad attività come il Counseling e il Coaching, in cui aiuto le persone a pianificare e realizzare obiettivi, incoraggiando piccoli e grandi cambiamenti al loro approccio alla vita e alle situazioni quotidiane.
Anziché lavorare su un testo lavoro con una persona, ma l’obiettivo è uguale: apportare delle migliorie a una situazione presente o strutturare il lavoro per raggiungere un traguardo desiderato.
Editare se stessi
Come editor di te stesso sei chiamato a rileggere ciò che hai scritto per trovare refusi, passaggi poco chiari, errori di forma e di sostanza che inficiano il tuo lavoro.
Non è semplice perché dopo aver passato tante ore su un testo, servono attenzione e competenza per accorgersi di quello che non va. E ci vuole coraggio per cambiare. Smontare e rimontare una frase a cui eravamo affezionati richiede forza di volontà, perché da scrittrice ti faccio una confidenza: a volte la tentazione di lasciare il testo così com’è per vedere se passa indenne al vaglio del collega o del pubblico è forte. Poi prende il sopravvento la professionalità eh, però un pensierino in tal senso ci scappa sempre.
La stessa cosa capita quando ci svegliamo al mattino, e anziché editare una pagina scritta dobbiamo editare il modo in cui iniziamo la giornata.
Immagina di alzarti con la luna storta perché hai dormito male e di grugnire il buongiorno, anziché salutare tutti con un bel sorriso. Restare nel malumore del risveglio finché non ci distraiamo abbastanza da farcelo passare (sempre che succeda) è di certo più facile, ma è molto più produttivo scegliere di cambiare atteggiamento appena ci accorgiamo che è poco utile. D’altra parte che colpa ne ha tuo figlio se hai dormito male? E cosa ne viene a te, nel conservare una sensazione di malessere che potresti facilmente scacciare con qualche giusto accorgimento?
Editare se stessi significa correggere scelte e comportamenti quotidiani che non sono funzionali alla nostra felicità.
Nel ruolo di Coach e Counselor faccio questo per i miei coachee: li aiuto a guardarsi da fuori, a individuare i comportamenti distruttivi e a rimpiazzarli con altri migliori; come farei con un testo sostituendo una parola povera con una più evocativa.
Essere Ghostwriter del proprio successo
Ogni volta in cui inizio a lavorare a un progetto di ghostwriting, la prima cosa che faccio è porre delle domande all’autore.
- A chi vuoi parlare?
- Quale messaggio vuoi mandare?
- Che risultato vuoi ottenere?
- Per quando vorresti aver terminato?
- Cosa c’è di importante per te, in questo progetto?
Trovo che siano domande simili a quelle che pongo ai miei coachee quando dicono di voler raggiungere un obiettivo.
- Cosa vuoi ottenere?
- Entro quando vuoi riuscirci?
- Come saprai di aver realizzato il tuo obiettivo?
- Perché è importante per te arrivare fino in fondo?
Costruire un obiettivo ben formato è come creare la struttura di un buon libro.
Servono sostanza e motivazione da vendere, un percorso da fare in prima persona o da proporre al lettore – magari entrambe le cose, visto che gli obiettivi coinvolgono spesso anche altri soggetti -, un punto di partenza e una vision a cui tendere per arrivare fino alla fine, il cuore necessario a donare se stessi tra le pagine del libro o a superare gli ostacoli nella vita di tutti i giorni.
Se ci pensi, ogni libro rappresenta un obiettivo da realizzare, e ogni obiettivo raggiunto ha una storia da raccontare.
Perciò ecco qua il filo sottile ma saldo che tiene insieme la mia vita.
A prescindere da quale parte desideri iniziare, se senti di voler cucire insieme alcuni pezzi della tua anima che sfuggono alla tua comprensione, sono certa che troverai nella scrittura e/o nel coaching molte risposte utili.
Scrivimi pure al 3480710440 se desideri un confronto diretto, sarò felice di ascoltarti e offrirti uno spunto.
Ti aspetto.
Paola