Coach & Counselor

Consigli di coaching: cambia prospettiva

Sapevi di essere un’azienda?

Metto un attimo da parte il mio animo romantico per fare un parallelo semplice ed efficace: le persone sono società uninominali il cui scopo sociale è la felicità.

In azienda un insieme di persone apporta risorse fisiche, emotive, economiche e intellettuali allo scopo di creare ricchezza, così come un singolo individuo mette risorse simili a disposizione di se stesso, per creare la vita che desidera. Da cui la felicità. Sempre che il soggetto in questione sappia cosa lo rende felice, cosa non del tutto scontata. 

Ma facciamo finta che sia così, altrimenti dobbiamo trasformare l’articolo in un trattato di psicologia.

Partendo da questo presupposto, vorrei farti riflettere sul fatto che se un’impresa può contare sull’apporto di numerose figure, ognuna specializzata e concentrata su una sola mansione, una persona deve occuparsi di se stessa a 360°.

Mi spiego.

L’azienda è una piramide, una struttura gerarchica che si appoggia su un’ampia base di manodopera (chiamiamola così) e si restringe andando verso l’altro.

Mano mano che si sale, le persone hanno un ruolo sempre meno fattivo e sempre più dirigenziale, al contrario di chi sta alla base che, in genere, muove più il corpo della mente.

Sia chiaro, nessun giudizio o pregiudizio. Tutti i ruoli sono fondamentali e ognuno è libero di scegliere quale ricoprire in base a desideri, aspirazioni, competenze, ambizioni e coraggio.

Gli operai e gli impiegati non saprebbero cosa fare se i rispettivi manager non dessero loro istruzioni, e i manager a loro volta non potrebbero raggiungere gli obiettivi senza un gruppo di lavoro capace e motivato. D’altra parte non avrebbero nemmeno una direzione senza la guida di una dirigenza che abbia una visione chiara e una direzione ben tracciata. Allo stesso modo, l’imprenditore più illuminato del mondo non sarebbe in grado di ottenere alcun risultato se non potesse contare sulla collaborazione di persone di valore.

E non è automatico trovarle.

Bene, ora immagina di prendere le competenze e le energie di ognuna delle persone che fanno parte di un’azienda, di comprimerle al massimo e di infilarle dentro un solo individuo.

Per ottenere il miglior risultato d’esercizio possibile, l’azienda denominata Laura, Marco, Luca, Luigi, Antonella o Elisa, deve avere un titolare in grado di interpretare ogni ruolo al meglio, e di distinguere i momenti esatti in cui impersonare l’operaio, l’impiegato, il manager o il CEO.

Non è semplice.

La maggior parte delle persone è abituata a fare, fare, fare e non fermarsi mai. Ci hanno cresciuti così, ci hanno detto di rimboccarci le maniche e di prendere per buone le soluzioni fittizie e preconfezionate che ci propinano la tv, i social, i reality.

Come se i problemi si risolvessero comprando un nuovo paio di scarpe, mettendo su dei begli addominali, trovando un nuovo flirt o guadagnando più denaro.

Quando vogliamo risolvere un problema o fare un passo avanti nella vita, non possiamo rimanere alla base della piramide, dobbiamo salire di livello e ampliare l’orizzonte.

Guardare da fuori, dall’alto; solo così riusciamo a vedere quello che non va e a capire cosa fare per rimediare.

In ambito aziendale si dice stare On the business anziché In the business; è la differenza che c’è tra immaginare, pianificare, avere una visione generale della situazione attuale e futura e mettere le mani in pasta.

È la differenza tra pensare e agire.

Ogni persona spende gran parte del proprio tempo In the business – quando si parla della gestione aziendale personale intendo – perché nella vita bisogna agire, ma ci sono momenti in cui è necessario elevarsi, smettere di muovere i muscoli, aguzzare la vista e cambiare prospettiva.

Qualunque sia la difficoltà che stai affrontando in questo momento, per superarla devi cambiare approccio.

–       Sei un autore ma non sai se hai fatto un buon lavoro? Affidati a un editor.

–      Vuoi raggiungere un obiettivo ma temi di non riuscirci? Chiedi aiuto a un coach.

–       Hai bisogno di migliorare la tua comunicazione professionale ma non hai il tempo di farlo? Delega una parte del lavoro.

–       Hai un problema che ti sembra più grande di te? Rimettilo in prospettiva e se non ci riesci da solo trova qualcuno che sia capace di allargare i tuoi orizzonti.

Per quanto rientra nelle nostre competenze io e Federica siamo qui, pronte ad affiancarti.

Approfondisci l’argomento che ti interessa di più cliccando i bottoni qui sotto, oppure scrivici a ilnerosulbianco@gmail.com.

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