Un paio di giorni fa riflettevo proprio su questo tema durante una sessione con una mia coachee.
Stavamo parlando dell’importanza di occupare un posto che ci appartenga, di vivere una vita che sia profondamente nostra e di abitare spazi in cui sentirci a casa.
Lei non trovava un luogo in cui sentirsi a proprio agio così le ho fatto un esempio.
L’elemento in cui comune tra il coaching e il ghostwriting sono io!
Questa è la risposta rapida e giocosa, ma se mi concedi un minuto ora te ne offro una più seria.
Un coach…
- Ascolta per comprendere il modo migliore in cui aiutare il suo coachee a raggiungere i risultati a cui ambisce.
- Presta attenzione alle parole perché è lì che si nascondono sia i problemi che le soluzioni.
- Traghetta il coachee verso il traguardo finale, qualunque esso sia.
- Mette il cuore in ogni incontro perché sa che quanto dirà farà una grande differenza per la persona che ha di fronte.
- A volte usa la scrittura come strumento di crescita personale.
Un ghostwriter…
- Ascolta per cogliere i contenuti e i significati profondi che l’autore vuole trasferire.
- Si appunta i termini più caldi (hot word) per rispecchiare lo stile comunicativo dell’autore.
- Traduce i pensieri in fogli densi di significato affinché il testo possa raggiungere il mondo e l’autore possa condividere il suo sapere, le sue idee, le sue esperienze.
- Mette il cuore in ogni parola perché sa che potrà fare la differenza per molte persone che nemmeno conosce.
- A volte scava più in profondità per trovare un tesoro nascosto che nemmeno l’autore sa di possedere.
Il cuore
Come dice sempre un caro amico nei suoi corsi di PNL (Programmazione Neuro Linguistica), non sono le tecniche – di scrittura o di coaching – a cambiare le persone, sono le persone a cambiare le persone.
Gli aspetti che accomunano queste due professioni sono numerosi, primo fra tutti il cuore.
A prescindere dai tecnicismi a cui si può ricorrere in un caso o nell’altro, ciò che conta è la purezza di intenti con cui si svolge il proprio ruolo, la passione con cui si accompagna un cliente nel suo viaggio interiore.
Non puoi chiedere a un genitore di scegliere tra i suoi figli, quindi perché io avrei dovuto scegliere tra i miei coachee e i miei autori? Sono due modi diversi di amare e contribuire, ma sono ugualmente importanti.
Ho trovato il mio posto creandolo e lo stesso puoi fare tu, se quanto ti viene offerto ti sta stretto.
Visto che non esisteva un lavoro che comprendesse entrambe queste competenze sotto un unico cappello e scegliere fra le due opzioni mi faceva sentire scomoda, ho costruito un contenitore più grande in cui custodire e coltivare entrambi i miei sogni.
Oggi posso dire ai miei coachee che se ti dai abbastanza da fare puoi realizzare i tuoi sogni.
E posso dirlo anche agli autori che mi cercano per mettere nero su bianco i loro progetti, perché so che spesso arrivano con il timore di non avere abbastanza da dire o concetti interessanti da condividere.
Ricorda: abbiamo tutti molto da dare.
C’è spazio per chiunque ed esiste un luogo perfetto per ogni progetto, dobbiamo solo capire cosa vogliamo e metterci al lavoro per costruire il nostro habitat naturale, quello in cui sentirci felici, quello in cui dare il meglio di noi.
Hai bisogno di un aiuto per trovare la tua strada o magari la conosci ma la devi costruire?
Scrivimi per un confronto, sarò felice di condividere con te qualche spunto utile.