Anche se la perfezione non esiste e tutti lo sanno, molte persone continuano a sentirsi inadeguate se non sono perfette.
Capello perfetto, carriera perfetta, casa perfetta.
Tralasciamo un attimo la fatica di rincorrere per tutta la vita uno stato che non puoi raggiungere: in ogni caso è un gioco a perdere. Lo sai ma continui a partecipare come un giocatore d’azzardo che spera nel prossimo lancio di dadi o in una carta fortunata.
Come se un solo istante di soddisfazione potesse spazzare via tutto il resto, i momenti in cui ti sei sentito sbagliato, gli imbarazzi provati quando non sapevi cosa dire, la frustrazione di sapere cosa fare e non farlo per paura di commettere un errore.
Oggi voglio dare la parola all’imperfezione, affinché chiunque possa ricordare che l’unico modo per non sbagliare è non agire.
Sono una perfezionista disillusa e un’insicura rassegnata.
A dispetto di quanto sembra sono complimenti.
Nella mia indole c’è la tendenza al perfezionismo, non perché ami le cose perfette – quelle non mi appartengono proprio, vedessi casa mia -, ma perché ho sempre pensato che prima di assumere un incarico avrei dovuto essere certa di svolgerlo alla perfezione.
Nessuna sorpresa se ti dico che non mi sentivo mai pronta.
Ecco perché sono disillusa e rassegnata, perché oggi, dopo tanti anni di lavoro, ho imparato ad accettare due verità:
- la perfezione non esiste,
- l’insicurezza dovuta al desiderio di essere perfetta resterà lì per sempre.
Prima mi paralizzava, ora la guardo con tenerezza, la consolo un po’ e poi mi rimbocco le maniche per fare qualunque cosa abbia deciso di fare.
So già che non verrà come l’ho immaginata e troverò errori da correggere così come difetti da eliminare, ma ho imparato a fare spallucce e prendere nota per la volta successiva.
Da quando ho ammesso a me stessa la mia imperfezione faccio molte più cose di prima e sono più soddisfatta di me. Anche se sbaglio.
Stamattina ad esempio, mentre praticavo yoga, riuscivo a tenere la metà delle posizioni che proponeva l’insegnante e avevo una grazia da cartone animato, eppure alla fine ero felice e orgogliosa dei miei miglioramenti.
Si riduce tutto a questo: imparare a riconoscere i propri meriti.
Dobbiamo mettere a tacere i pregiudizi che abbiamo su noi stessi e impegnarci per progredire, per ottenere ciò che vogliamo.
Conta solo continuare a muoversi nella direzione che abbiamo deciso di seguire.
E indovina un po’?
Per riuscirci bisogna fare pratica; non per essere perfetti ma per migliorare. È più che sufficiente.
Qualunque sia il tuo obiettivo, la pratica ti porterà sempre più vicino al traguardo.
Vuoi scrivere? Devi farlo tutti i giorni; anche quando non ne hai voglia, anche quando pensi che scriverai solo cose orribili. Anche quando non sai cos’è successo ma ti trovi davanti un foglio che sembra quello della famosa scena di Shining. Hai presente il vecchio film?
So che a volte ti senti come Jack Nicholson, è dura, sembra di buttare via il tempo ma non è mai così.
Quando ho iniziato a scrivere, da piccola, lo facevo come rifugio emotivo e l’ispirazione non mancava.
Poi con la scuola ho capito che a volte bisogna scrivere anche se non si ha voglia; i compiti vanno consegnati puntuali quindi in più di un’occasione mi sono ritrovata con la penna in bocca e gli occhi in su, a cercare sul soffitto qualche parola che mi desse una mano.
La situazione più sfidante è quella in cui hai maggiore libertà. Quando decidi di scrivere per il piacere di farlo e il desiderio di migliorare. A quel punto è tutto nelle tue mani e nella tua forza di volontà.
Se aspetti l’ispirazione per scrivere di getto una meravigliosa prima stesura, non arriverai in fondo nemmeno a un biglietto d’auguri.
L’unica strada è la pratica.
E vale anche per la vita.
Qualunque siano il tuo sogno e il tuo punto di partenza, se vuoi arrivare in vetta, restarci e godere dei tuoi risultati, hai solo una strada: essere costante in ciò che fai.
Prendi una direzione.
Scegli un obiettivo.
Scopri cosa devi imparare per avere successo.
Inizia a fare pratica e continua a farla anche dopo aver raggiunto il traguardo, perché è vero che non sarai mai perfetto, ma potrai diventare sempre più bravo.
Io nella mia imperfezione ho trovato la felicità, se vuoi trovarla anche tu scrivimi, ti do una mano a cercare. 😉