Editor & Ghostwriter

Editor e Ghostwriter

Una tecnica per ogni esigenza

Non ho mai svolto un’attività che fosse facile da spiegare.

Da quando ho iniziato, circa 25 anni fa, ci sono due costanti che mi hanno sempre accompagnata: 

1 – l’interesse per la crescita personale, la relazione d’aiuto e la scrittura;

2 – gli sguardi interrogativi quando rispondevo alla domanda: “E tu di cosa ti occupi?”

Oggi, sintetizzando, se proprio bisogna mettere un’etichetta, mi definisco editor, ghostwriter, coach e counselor.

L’aspetto più piacevole del dover spiegare in cosa consista il mio lavoro, è che ogni volta rispolvero le motivazioni per cui lo adoro: amo imparare e dare voce ai pensieri altrui, anche a quelli che nessun altro sente.

Pochi giorni fa, Federica ed io abbiamo assistito a una lezione sull’editing di testi per bambini e ragazzi. La relatrice, Paola Gaiani, responsabile di redazione di Accademia di scrittura, editor, ghostwriter e autrice, ci ha incantate con il suo entusiasmo e soprattutto con la sua competenza.

Einstein diceva che se non lo sai spiegare con parole semplici è perché non lo hai capito. Il talento dei grandi professionisti è evidente nel momento in cui fa sembrare facili attività che non lo sono affatto.

Paola è riuscita a condensare anni di esperienza in meno di due ore e nel farlo mi ha dato anche lo spunto per questo articolo: non bisogna mai dare per scontate le conoscenze che servono per svolgere un compito.

Come professionisti abbiamo impiegato anni a sviluppare tecniche, strategie e competenze adeguate.

Come clienti dovremmo fidarci delle persone che scegliamo: hanno impiegato anni a sviluppare tecniche, strategie e competenze adeguate.

A volte né gli uni né gli altri hanno la capacità di rilevare ciò che è evidente: un professionista esperto tende a dimenticare il periodo in cui ponderava a lungo ogni mossa; un cliente ha difficoltà a sentire sulla propria pelle il sudore di un altro.

Eppure, tra le tante cose che insegna questo mestiere, ce n’è una dalla quale non si può prescindere: mai dare per scontato di avere capito tutto di un’opera o di un cliente. 

Ogni persona è unica come il lavoro che ci affida, e come tale deve essere trattata.

E poi a ogni richiesta corrisponde la giusta miscela di competenze.

Sarebbe limitante credere che basti decidere se si tratti di editing o di ghostwriting, perché all’interno di ogni macro categoria ci sono molte altre distinzioni da fare.

Facciamo qualche esempio.

L’editing

L’editing di un romanzo richiede accortezze differenti da quelle tipicamente necessarie per un testo di formazione. 

Di un romanzo bisogna verificare, tra le altre cose:

  • la struttura narrativa,
  • la coerenza dei personaggi,
  • la tenuta degli eventi,
  • il punto di vista,
  • la voce narrante,
  • gli ambienti,
  • il contesto storico,
  • lo stile espressivo.

Per non parlare del fatto che sotto il cappello della parola romanzo si raccolgono molti altri generi – thriller, storico, gotico e fantascienza solo per citarne alcuni -, ognuno con le proprie peculiarità. 

E se l’editing riguardasse un’opera per bambini, a quali altri aspetti bisognerebbe prestare attenzione?

  • all’età precisa del pubblico a cui si rivolge,
  • al messaggio che trasmette,
  • alla scelta di un linguaggio adeguato al livello di comprensione dei lettori,
  • alla presenza di immagini e concetti astratti troppo complicati da comprendere.

Un testo dedicato alla crescita personale invece, tra le altre cose, richiede che ci si concentri su:

  • l’originalità della struttura,
  • la coerenza dei messaggi, 
  • l’identificazione del target,
  • la scelta del linguaggio,
  • l’efficacia dei contenuti,
  • la presenza di prove a sostegno delle tesi proposte o di fonti autorevoli,
  • la necessità o meno di parti pratiche,
  • la presenza e l’identificazione di una call to action.

L’espressione tra le altre cose, ripetuta in entrambi i casi, rappresenta quella parte di lavoro che accomuna tutti i tipi di testo, quindi la ricerca della miglioria espressiva, l’eliminazione dei refusi, la correzione degli errori di sintassi, il perfezionamento della scelta dei verbi e altre accortezze che hanno lo scopo di migliorare la leggibilità ed esaltare le caratteristiche positive del testo.

Qual è l’obiettivo dell’editing? 

Valorizzare le qualità dell’autore e rendere l’opera al meglio delle sue possibilità.

A chi è utile? 

A chi desidera sottoporre un testo a un editore e vuole presentarlo dopo un’accurata revisione esterna, competente e non falsata dall’affetto che può avere un amico o un familiare. Ma anche a chi vuole migliorare la propria capacità di scrivere e attraverso il confronto con l’editor impara a esprimersi in modo sempre più autentico.

A cosa bisogna fare attenzione? 

A chi garantisce che all’editing seguirà la pubblicazione. 

Non tutte le opere trovano una collocazione sul mercato, l’ultima parola spetta all’editore.

Il ghostwriting 

È un mondo sommerso di autori trasformisti che mettono la propria passione al servizio di privati, professionisti e aziende. Sono gli attori della carta stampata, gli sceneggiatori di audio e video che hanno un volto ma non ancora una voce.

Anche in questo caso è necessario considerare l’unicità della persona che ci troviamo a interpretare; così facendo daremo a lei l’opportunità di esprimersi e a noi quella di cogliere i suoi tratti distintivi. 

È dalla profondità di questo incontro che dipende l’ispirazione necessaria per la scelta dei numerosi dettagli che comporranno il libro, il podcast, il video, i post o gli articoli che andremo a scrivere.

Ma non basta; dopo aver individuato uno stile che rappresenti la persona per cui stiamo scrivendo, dobbiamo adeguarlo ai contesti divulgativi dei messaggi.

Spiegare a chi me lo chiede come sia possibile tutto questo, fa riaffiorare l’entusiasmo della scoperta, il privilegio di uno sguardo senza veli sulle verità più intime di una vita e la gratitudine per la generosità con cui ogni persona, a modo suo, si dona.

All’atto pratico, questo movimento interiore si traduce in rispettosa curiosità.

  • Quali sensazioni e pensieri emergono durante i confronti?
  • Quali sono, se ci sono, le hot words dell’autore o le espressioni che lo caratterizzano?
  • Che tipo di vissuto porta questa persona?
  • Ha già una forte identità professionale o uno stile riconoscibile?
  • A chi si rivolge lo scritto?
  • Quale obiettivo si pone?
  • Qual è la spinta motivazionale che  nutre l’iniziativa?
  • Si è già deciso se tentare la via della pubblicazione tradizionale o strade alternative come il self-publishing e il crowdfunding?
  • Quali sono le fonti?
  • In che modo le condividerà?
  • È possibile organizzare dei confronti diretti per approfondire i contenuti?
  • C’è già una struttura?

Queste sono alcune delle domande da porsi all’inizio, poi ne sorgeranno altre.

Qual è l’obiettivo del ghostwriting? 

Portare al pubblico argomenti che non si ha il tempo o la possibilità di elaborare da soli. 

A chi è utile? 

A chiunque abbia bisogno di verbalizzare contenuti, a prescindere dalla forma, che abbiano un’utilità personale o professionale.

A cosa bisogna fare attenzione? 

A valutare bene la persona a cui ci si affida perché è un po’ come scegliere un confidente: non tutti hanno la sensibilità adatta a noi.

Ecco, direi che per cominciare può bastare.

Editor, coach, ghostwriter e counselor hanno in comune una cosa importante: utilizzano le proprie competenze e la propria sensibilità per aiutare gli altri a brillare.

In che modo Editor e Ghostwriter possono essere utili proprio a te?

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