Di motivi per lasciare su carta una traccia di sé ce ne sono molti, variano da persona a persona e in base agli obiettivi di ciascuno.
C’è chi desidera fare un viaggio introspettivo nella propria vita.
Chi vuole affondare nei pensieri e nelle emozioni della sua quotidianità per riemergere rafforzato dalla consapevolezza.
Chi ama l’idea di creare un mondo alternativo in cui vivere un’avventura costruita ad hoc sulle proprie fantasie.
E chi utilizza il libro come strumento di lavoro, come mezzo per valorizzare le proprie competenze, esprimere nuove idee ed entrare in contatto con un pubblico di potenziali clienti.
A prescindere dalla categoria della quale hai deciso di fare parte, se sei pronto a entrare in azione hai compreso un concetto fondamentale e trasversale: la parola scritta ha il potere di trasformare…
– i punti deboli in punti di forza,
– gli sconosciuti in amici,
– le zone oscure in consapevolezze,
– le persone in sostenitori,
– i dubbi in ispirazioni,
– le difficoltà in spunti di riflessione,
– il pubblico in clienti.
In che modo la scrittura ti sarà d’aiuto?
Dipende da qual è il tuo obiettivo.
Scegli il titolo del paragrafo che corrisponde al tuo desiderio (o ci si avvicina di più) e inizia a leggere da lì; poi se sei curioso leggi anche gli altri.
Scrivere di sé
Per trovare ciò di cui abbiamo bisogno, a volte è sufficiente dedicarsi tempo per scavare nei pensieri e nei sentimenti.
Se senti il desiderio di esplorare il tuo mondo interiore ma non lo hai mai fatto prima, puoi iniziare prendendo familiarità con carta e penna, con la ritualità di un momento solo tuo, nel quale dare all’introspezione un ruolo di primo piano.
Prendi un diario, un quaderno o un’agenda e inizia ad annotare pensieri, emozioni, aneddoti, problemi e soluzioni. Nel tuo scrigno di carta puoi conservare tutto ciò che vuoi. Parole che non hai il coraggio di pronunciare ad alta voce, segreti che non puoi più custodire solo nella tua mente, sensazioni che vorresti rimanessero per sempre o altre che hai bisogno di lasciare andare, ricordi che non puoi permettere che si sbiadiscano con il tempo e progetti che il tempo lo useranno a proprio vantaggio, per diventare realtà.
Chi ama scrivere in genere vuole farlo bene, e anche se ognuno si esprime a modo proprio, quando si scrive di sé non bisogna badare alla forma. È un po’ come parlare a un amico fidato e liberare i pensieri, abbandonare i filtri e trovare nell’altro uno specchio in cui guardarsi. Solo che a volte gli amici non sono del tutto integri perché hanno assorbito i colpi delle proprie esperienze.
Il foglio è perfetto perché non interpreta, non distorce, non giudica, non risponde. Ascolta e assorbe la tua verità, irremovibile o mutevole che sia. Sì perché una delle trappole più comuni in cui cadiamo quando parliamo con un amico, è raccontare sempre la stessa storia, quella che ripetiamo a noi stessi e che nutriamo con paure e traumi che a volte sono solo il frutto del modo in cui abbiamo vissuto e rielaborato un episodio. C’è una sorta di finta consolazione nel crogiolarsi in un racconto che ci vede nella stessa posizione, immobili, vittime del destino più che delle nostre scelte. Quando entriamo in quel loop non troviamo mai la verità. Per trovarla abbiamo bisogno di andare in profondità e cercare risposte vere, le uniche che, seppur difficili da accettare, ci permettono di fare un passo avanti.
Se non sai come andare in profondità comincia con carta e penna.
Scegli un momento della giornata in cui puoi dedicarti dieci minuti – anche solo cinque per iniziare –, trova uno spazio tranquillo in cui nessuno ti disturbi, scegli un quaderno e una penna che ti piacciano e dai vita a un rituale di deposito di memorie.
Non sai cosa scrivere?
La prima cosa che ti viene in mente quando prendi in mano il tuo scrigno dei pensieri.
Vedrai che le parole arriveranno da sole. Non c’è un compito, nessuno che debba leggere o correggere, nessuno a cui rendere conto. Lo fai solo per te e solo tu puoi decidere cosa hai bisogno di scrivere in quel momento.
Posso darti uno spunto indicandoti alcune domande da cui partire, ma poi sarai tu a dare libero sfogo a ciò che hai dentro.
Eccoti qualche esempio.
– Come voglio affrontare la giornata? (al mattino)
– Come mi sento in questo momento?
– Come posso dare il meglio di me oggi?
– Cosa posso fare per essere ancora più felice?
– In che modo posso prendermi cura di me?
– Di cosa ho bisogno per realizzare i miei desideri?
– Com’è andata la giornata? (la sera)
Dedicandoti anche solo pochi minuti al giorno, in breve metterai a fuoco tante verità che ti appartengono ma a cui non avevi ancora prestato attenzione.
Se desideri approfondire o avere un confronto più personale, visita questa pagina e scrivici a ilnerosulbianco@gmail.com.

Scrivere un libro d’impresa, di crescita personale o professionale
Sebbene questo genere sia meno intimo rispetto al tipo di lavoro descritto nel paragrafo precedente, scrivere di aziende, di crescita personale o di crescita professionale può essere altrettanto avvincente ed emozionante sia per l’autore che per il lettore. Anzi, più lo è, più risulta efficace il testo.
Ma perché scrivere un libro d’impresa?
Innanzitutto per posizionarti sul mercato come esperto nel tuo settore.
Un libro d’impresa può essere la celebrazione della storia di un’azienda di lunga data, la presentazione di un successo inaspettato, la condivisione di un progetto visionario e coraggioso. È un ottimo biglietto da visita da presentare a partner e clienti di una certa caratura, un regalo apprezzato in occasione di fiere, eventi e anniversari, e di certo rappresenta una memoria storica di tutto rispetto per chiunque desideri formarsi e informarsi sulle origini, l’evoluzione e i valori che hanno costruito l’attività.
In genere queste opere hanno lo scopo di dare ulteriore prestigio all’impresa.
Un formatore che decida di mettere nero su bianco le proprie tecniche e i protocolli di lavoro che utilizza per gestire corsi e coachee, al contrario di quanto credono molti, non svaluta il proprio sapere mettendolo a disposizione di tutti a un prezzo irrisorio, ma si presenta ai suoi futuri clienti mostrando chi è, cosa sa fare e con quale livello di qualità lo fa.
A tutti i formatori e ai coach con cui ho lavorato, ho sempre consigliato di essere generosi nel condividere le proprie strategie, perché migliori sono i risultati che le persone ottengono leggendo il libro, maggiori saranno i feedback positivi online e offline, il passaparola e i contatti che arriveranno in seguito alla pubblicazione. Le persone capiscono quando un libro è scritto all’unico scopo di farsi pubblicità (niente di male eh) o con il desiderio di trasmettere valore a prescindere dal fatto che in seguito ci sia la possibilità di un contatto diretto.
Lo scopo principale di questo tipo di testi è posizionarsi nella mente del pubblico come la persona capace di farti fare un passo avanti nella tua evoluzione personale o nella realizzazione dei tuoi progetti di vita. Vengono spesso utilizzati anche come libri di testo durante i corsi di formazione.
Lo stesso discorso vale per un libero professionista, anche se in genere l’approccio è un pochino diverso. Un avvocato ad esempio non scriverà un testo in cui elenca le procedure burocratiche da gestire per ottenere un determinato risultato, ma declinerà le proprie competenze in un modo accattivante e utile per il lettore, focalizzandosi su una specifica area di interesse. Così facendo si farà riconoscere dal pubblico come l’esperto di una particolare materia, capace di cogliere opportunità o risolvere problemi connessi a quel settore.
L’originalità con cui queste opere vengono confezionate è spesso un elemento discriminante del successo che ottengono, oltre – ovvio – alla qualità dei contenuti.
Se desideri approfondire l’argomento visita la questa pagina e scrivici una mail a ilnerosulbianco@gmail.com; io e Federica saremo felici di ascoltare la tua idea o le tue esigenze, per mettere le nostre competenze a tua disposizione.

Scrivere un romanzo
Ed eccoci arrivati al lato più romantico e creativo della scrittura; non che per rendere accattivante un libro d’impresa o un manuale non serva una buona dose di creatività, data la grande quantità di testi già presenti sul mercato.
Se desideri scrivere un romanzo, ti consiglio di partire dall’idea per inquadrare il genere di appartenenza della tua storia e il modo in cui la racconterai.
Ti rivelo un segreto che poi tanto segreto non è: per scrivere bisogna leggere. Tanto. E possibilmente bene. Mi spiego: migliore è la qualità dei testi che leggi, migliore sarà la qualità degli scritti che produci.
Prima di imbastire un thriller, un romanzo rosa o uno di fantascienza, ti consiglio di leggere molti altri testi dello stesso genere – quelli che ti intrigano – per assorbire le regole generali, riconoscere i cliché, evitare le trappole più banali e perché no, magari anche farti ispirare.
Ecco un altro segreto poco segreto: non c’è niente che non sia già stato scritto, perciò quello che puoi fare per dare vita a qualcosa di nuovo, è offrire alla storia che hai in mente il tuo tocco originale.
E poi…
– Butta giù l’idea in un paio di frasi.
– Espandila raccontando tutta la trama in due o tre pagine.
– Studia l’argomento se richiede degli approfondimenti.
– Identifica l’ambientazione con precisione per poterla trasmettere al lettore.
– Costruisci la vita dei personaggi inserendoli in un contesto che vada al di là del ruolo che hanno nel tuo romanzo.
– Crea uno schema in cui tu possa sintetizzare tutta la struttura del testo.
– Verifica la tenuta narrativa dei singoli passaggi.
– Inizia a scrivere.
– Scrivi anche quando le parole non escono dalla penna… piuttosto poi cancellerai.
Sii costante nel tuo impegno e vedrai che una pagina alla volta arriverai alla parola fine.
In genere chi ama scrivere romanzi, a meno che non lo faccia per mestiere e sia in ritardo con una scadenza (può capitare eh) non chiede l’intervento di un ghostwriter perché lo fa per passione, ma se hai bisogno di un aiuto per avviare il processo o fare un editing finale, scrivici una mail a ilnerosulbianco@gmail.com.
Non è mai una buona idea presentare un testo a un editore senza averlo fatto prima revisionare a un occhio esperto. Genitori e amici non contano, mi spiace.

Scrivere un’autobiografia
Scrivere di sé non sempre sfocia in un libro autobiografico, ma quando si sente il richiamo della propria storia è difficile resistere.
Il percorso per arrivare a un’opera del genere, se ben fatta, è lungo, articolato e impegnativo. Richiede anche una preparazione specifica, per cui mi sento di consigliarti una professionista che io e Federica stimiamo molto: Alessandra Perotti. È stata una delle nostre insegnanti e oltre a essere una grande esperta, è prima di tutto una bella persona.
Un equivoco comune è quello di immaginare l’autobiografia come un racconto lineare che va dalla nascita dell’autore al momento in cui scrive. Una sorta di all inclusive in cui si è tenuti a dire tutto. Non è così.
Puoi decidere di narrare un solo episodio, un periodo specifico, saltare da un momento significativo all’altro o andare in ordine sparso. La vita è tua e puoi raccontarla come vuoi, anzi, forse è meglio dire come ti è più utile.
Sì perché un testo autobiografico può essere fonte di ispirazione per chi legge, ma di certo è fonte di crescita per chi lo scrive. Soprattutto se lo sforzo creativo è guidato da una mano esperta.
Vuoi iniziare a lavorare alla tua autobiografia ma non sai da parte cominciare?
Parti raccogliendo le fonti documentali.
Certo puoi elencare ricordi, pensieri ed emozioni, ma non dimenticare tutti quei documenti che fanno parte della tua storia e possono riportare alla memoria momenti, episodi, emozioni, sfide, vittorie e sconfitte; quello che fa di te ciò che sei oggi.
Cerca quindi i pezzetti della tua storia che in una forma o nell’altra sono già su carta.
– Documenti ufficiali come atti di nascita, di morte, di proprietà o di vendita, lettere di assunzione e licenziamento.
– Lettere personali.
– Fotografie.
– Registrazioni video e audio.
– Cartoline, qualche anno fa si usavano ancora.
– Appunti scritti bene o scarabocchiati su un tovagliolo.
– Diari.
– Biglietti di auguri, spettacoli, viaggi e concerti.
– Abiti e gioielli che ti hanno seguito nel tempo.
Ci sono moltissime cose che puoi utilizzare per risvegliare i ricordi e dare il via al racconto, devi solo volerlo.

Federica ed io siamo qui per aiutarti a mettere nero su bianco tutto ciò che ti passa per la testa.
Scrivici a ilnerosulbianco@gmail.com per fare due chiacchiere sul tuo progetto.