Perché hai fatto il sito.
Comunicazione e marketing

Perché hai fatto il sito? Cinque buoni motivi per essere online

Me lo hanno chiesto, giuro, e sono rimasta spiazzata. 

La domanda arriva quando meno me lo aspetto e per qualche secondo resto impassibile con lo sguardo fisso e – forse – divento anche un po’ color lenzuolo in viso.

Perché ti sei fatta il sito? A cosa ti serve?

Premetto: Paola ed io non abbiamo “fatto un sito” solo per essere su Internet perché ci sono tutti o perché vada di moda, le motivazioni della scelta sono più profonde e riguardano sia la sfera professionale sia quella personale.

1. Le persone cercano su Google.

Secondo i dati pubblicati da Omnicore in un articolo del 6 gennaio 2021 () ogni giorno Google registra – su scala mondiale –  83.787 ricerche al secondo. Al secondo. Questo significa che in un minuto il motore di ricerca deve esaudire 5.027.220 richieste degli utenti.  Alle quali si aggiungono quelle sugli altri motori come Bing, Yahoo, Baidu. 

Le persone si sono abituate a cercare informazioni sul web ogni volta in cui ne hanno bisogno e per i motivi più disparati. Chiediamo a Google dove andare a mangiare la sera, in quale hotel organizzare la vacanza, quanto costano le nostre scarpe da ginnastica preferite, dove poter comprare il libro che ci piace tanto.

Fra i milioni di ricerche giornaliere, abbiamo ipotizzato che una parte possa riguardare anche la nostra attività. Ci sono persone che digitano query tipo “come scrivere i testi per il sito” oppure “consulenza di marketing” o ancora “counseling”. 

Ecco: non volevamo precluderci l’opportunità di rispondere a questi quesiti. D’altronde il mercato si basa sull’equilibrio tra domanda e offerta: la ricerca su Google è la domanda, il nostro sito rappresenta l’offerta.  Semplice.

2. Quando non hai una sede fisica, ne puoi avere una online.

Paola vive vicino a Bologna e io sono tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta: sarebbe stato complesso aprire un ufficio che si trovasse in una posizione strategica per tutte e due. Almeno per il momento. Dove incontrare quindi i nostri potenziali clienti (uso questo termine che fa molto marketing)?

Online: siamo già presenti da tempo sui social network, luoghi nei quali cerchiamo di coltivare relazioni di valore e ampliare la rete di collegamenti, ma il sito è proprio casa nostra. Qui possiamo incontrare gli utenti, dare loro informazioni, aiutarli: ci sono tutti i nostri contatti. Non abbiamo un numero civico, né una via o una città: siamo qui, su Il Nero sul Bianco. Che fisicamente non è da nessuna parte e virtualmente è sul web, quindi ovunque.

3. Per raggiungere il pubblico serve visibilità.

Con un sito web sei visibile. Abbiamo curato la SEO del sito per cercare di ottenere un buon posizionamento nel ranking di Google ed essere quindi visibili alle persone che cercano servizi come quelli che offriamo noi. Ora siamo nella prima fase di monitoraggio per capire se il meccanismo funzioni e quali siano le migliorie da apportare. Avevamo la necessità di ottenere visibilità. Non per egocentrismo o autoreferenzialità, ma per chiedere apertamente al nostro target di pubblico come possiamo aiutarlo.

Quando sei online, sei visibile. Avremmo potuto optare per la pubblicità su carta, magari facendo un enorme poster da applicare ad un camion vela che, trotterellando per la provincia, avrebbe mostrato i nostri faccini sorridenti.

Questa forma di comunicazione – effimera – però non ci avrebbe permesso di ricavare dati importanti come il numero di persone interessate a noi o la loro provenienza geografica.

Con un sito possiamo invece monitorare un buon numero di dati e comprendere il valore della nostra visibilità e la sua effettiva efficacia nel tempo.

4. Sentivamo il bisogno di realizzare un progetto.

Ci conosciamo da poco più di un anno: la prima volta in cui ci siamo viste su Zoom era marzo 2020. In questi mesi abbiamo lavorato sodo per portare a termine i compiti affidati durante il corso di perfezionamento per Editor e Ghostwriter che stavamo seguendo: ci siamo presto rese conto che collaborare insieme era per noi naturale. Quando abbiamo acquisito più consapevolezza sul nostro metodo e compreso il funzionamento della macchina Paola-Fede (o come ci hanno chiamato di recente Fed-Cup, dal nome del  famoso torneo di tennis femminile), la necessità di realizzare qualcosa insieme si è fatta sentire. 

Sì, ma cosa e come? Un sito web, un luogo dove poter esprimere la nostra passione per la scrittura mettendo a disposizione degli utenti il nostro metodo di lavoro.

Non solo bisogno ma anche desiderio di creare una realtà nostra e di conoscere nuove persone in un luogo che potesse andare al di là del tempo e dello spazio: il sito internet risponde a queste esigenze.

5. Cogliere nuove opportunità.

Ho sentito ripetere più volte questa frase da Fulvio Julita e me la sono segnata su un post-it: dobbiamo cogliere le nuove opportunità del mondo digitale. Avere un sito curato, aggiornato, con una buona SEO e responsive, significa oggi avere l’opportunità di arrivare sullo smartphone o sul desktop di un elevato numero di persone. Le raggiungi a casa loro, in pratica. Pubblichi contenuti interessanti, di valore e utili con i quali puoi coinvolgere il pubblico.

Gli strumenti digitali oggi non hanno costi elevati e con piccoli budget si possono raggiungere buoni risultati. Solo qualche anno fa investire in comunicazione richiedeva molte più risorse. Anche questa è un’opportunità: perché non provarci? Noi vediamo il sito come un progetto di lungo termine che ci darà l’opportunità di crescere come professioniste nel nostro settore.

Siamo pronte ad ascoltare, condividere, rispondere, fare domande, confrontarci.Partiamo per questa avventura da un dominio e una URL – https://ilnerosulbianco.it/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *