Editor & Ghostwriter

Il blocco dello scrittore: 10 + 1 strategie per richiamare le parole che sfuggono

Accio! L’incantesimo di appello.

Ci sono giorni in cui proprio non va.

Ti siedi alla scrivania, accendi il computer, apri un file e speri che le dita si muovano agili sulla tastiera per tradurre i pensieri in realtà. Eppure non accade nulla.

Pensi “Ok, oggi sono un po’ stanco e non ho ancora ingranato; adesso però mi concentro e vedrai che recupero.” Fai un bel respiro, sgombri la mente e riporti l’attenzione sul testo ma fatichi a mettere a fuoco i pensieri. Sembrano volerti fare un dispetto. Si fanno vedere aleggiando nella mente come nuvole leggere e si dissolvono appena tenti di afferrarli. Allora fingi disinteresse nella speranza che una breve distrazione ti aiuti a guadagnare terreno, ad avvicinarti alla chiarezza, però appena pensi di riuscire a coglierle, le idee svaniscono di nuovo.

È frustrante. Molto frustrante.

A volte mi piacerebbe sfoderare la bacchetta e dire: “Accio parole!” Sarebbe magnifico prendere al volo quelle che mi sfuggono come faceva Harry Potter con le pozioni magiche. 

Chiunque scriva – che siano post, articoli, libri, sceneggiature, spot pubblicitari, speech o podcast – ha provato questa sensazione di smarrimento ben più di una volta. I professionisti arrivano al risultato entro la scadenza prefissata nonostante le difficoltà; gli altri si lasciano travolgere dal momento e si perdono, si demotivano, si arrendono.

Credo che la differenza stia nell’approccio, nel metodo: da una parte strategie rodate che permettono di far fronte agli intoppi e una mentalità orientata al risultato, dall’altra l’attesa che l’ispirazione faccia la maggior parte del lavoro.

Scrivere è un mestiere fatto di costanza e determinazione, quindi quando la concentrazione svanisce, non possiamo fare altro che riportarla da noi.

Ecco dieci suggerimenti (più uno) per riprendere il controllo della penna quando pensiamo di averlo perso.

1- Smetti di accanirti: scegli un’attività qualsiasi, svolgila per dieci minuti e poi torna sul file a mente fresca.

Quando la mente è in blocco non ha senso comportarsi come una mosca e sbattere contro il vetro fino allo sfinimento: cerca un’altra strada. L’unico modo per vederla è prendere le distanze e avere una visione più ampia, una visione che comprenda opzioni diverse da quelle provate fino a quel momento.

Facendo un passo indietro puoi notare nuovi dettagli.

2- Leggi qualche pagina di un libro. Uno qualunque andrà bene: il tuo preferito, quello che hai sul comodino, un testo tecnico o uno che riguarda l’argomento di cui stai scrivendo.

A volte assorbire nuove informazioni, anche non direttamente collegate ai pensieri che abbiamo in testa, ci permette di arricchire la prospettiva e dare vita a sinapsi che prima non esistevano.

Hai mai avuto un’idea su un progetto, mentre eri impegnato in un’attività che non c’entrava nulla?

3- Guarda il panorama fuori dalla finestra o sfoglia un giornale. Cambia ambiente mentale e se possibile riposa gli occhi.

Ti stupirai nel notare quanto sia semplice riportare la pace mentale quando ti concentri su qualcosa di piacevole; per questo ti consiglio di guardare oltre i vetri solo se sai che troverai un’immagine che apprezzi. Seleziona le notizie che leggi dal giornale: niente ciminiere, traffico cittadino, disastri naturali o guerre. Procurati una distrazione che sia di tuo gusto: un quadro che ami, una rivista leggera o una che tratta temi che ti appassionano. E se conosci tecniche di rilassamento oculare, utilizzale per allentare la tensione fisica.

4- Esci a fare due passi. Magari nel verde.

Che tu lavori da casa o dall’ufficio, quando ti senti bloccato nella mente ti conviene uscire e mettere in moto il corpo. Se hai un giardino non devi neanche andare lontano. La cosa importante è che tu possa azionare i muscoli e fare un po’ di movimento; nulla di faticoso, impegnativo e tantomeno lungo, se non vuoi che una giornata di lavoro si trasformi in una gita fuori porta, ma pensa per qualche minuto che passeggiare sia proprio ciò che devi fare in quel momento. E mi raccomando, ricordati di respirare.

Ti sei mai sentito rinnovato dopo aver trascorso un po’ di tempo all’aperto?

5- Fai una breve meditazione. 

Se sei un esperto applica la strategia che preferisci, altrimenti scegli una musica rilassante, chiudi gli occhi e respira concentrandoti sul momento presente. In alternativa ascolta una meditazione guidata (online ce ne sono molte) e lasciati condurre dal trainer di riferimento. I neofiti all’inizio potrebbero trovarsi un pochino spaesati, ma come dicevano i latini: repetita iuvant.

La distrazione deriva dalla proiezione nel futuro o dalla prigionia del passato; tornare nel momento presente ci rimette in contatto con noi stessi e con la realtà con cui ci relazioniamo.

7- Fai una richiesta specifica al tuo cervello e lascia che sia lui a lavorare per te.

Suona un po’ strano, me ne rendo conto, ma visto che stiamo parlando del controllo della nostra produttività mentale, non vedo perché non includere l’attore più importante del processo. Utilizza il cervello come un dipendente, affidagli un lavoro e lascia che lo svolga

Certo non scriverà al posto tuo, ma potresti chiedergli, ad esempio, di farti avere una buona idea o suggerirti la soluzione a un problema nell’arco dell’ora successiva. Fallo e verifica i risultati, sono stupefacenti.

Hai notato che a volte le risposte arrivano in momenti inaspettati?

8- Lavori da casa? Fai uno di quei lavoretti che di solito rimandi fino all’ultimo momento. Lavori in ufficio? Fai lo stesso!

Svuotare la lavastoviglie non è quasi mai urgente, ma quando la tua penna creativa sembra scarica, svolgere un compito  breve e semplice aumenta di attrattiva perché ti fa sentire di nuovo capace di controllare l’ambiente. In ufficio può significare archiviare documenti o rispondere alle mail che di solito lasci in fondo alla lista delle priorità. 

Sentirti di nuovo produttivo ti aiuterà a riprendere il controllo anche su altre attività. Prova e dimmi come va.

9- Svuota la mente dai pensieri che ti distraggono mettendoli nero su bianco.

La mancanza di concentrazione deriva dall’incapacità di focalizzarsi su una cosa specifica a causa di altri pensieri che prendono il sopravvento: una preoccupazione, un problema logistico non risolto, un litigio non ancora appianato, il desiderio di una vacanza. I motivi di distrazione possono essere molti ma c’è un tempo per ogni cosa. Quando è ora di lavorare bisogna lasciare spazio alla produttività, quindi, anche se hai altri pensieri per la testa, devi essere capace di metterli da parte fino al momento in cui te ne potrai occupare in maniera efficace.

Se li lasci girare indisturbati tra le tue sinapsi sembrano infiniti e ingestibili; se li fermi su un pezzo di carta imponi dei confini e ti dai la possibilità di affrontarli uno a uno, con i tuoi tempi.

Quali sono i pensieri più comuni che intralciano il tuo lavoro?

10- Bevi un bicchier d’acqua, mangia un frutto o apri le finestre. Meglio tutte e tre le cose.

Può capitare che la mancanza di concentrazione abbia origine dalla stanchezza fisica. In quel caso devi dedicare attenzione alle esigenze del corpo. Ascolta le tue sensazioni e rispondi a qualche domanda basilare. 

Quand’è stata l’ultima volta che hai bevuto? L’idratazione è importante.

Hai fame? Il cervello consuma zuccheri quando lavori ma evita il cibo spazzatura, scegli un frutto e avrai la giusta carica.

Le cellule ricevono abbastanza nutrimento? Non pensare che sollevare il petto ogni tanto sia sufficiente per ossigenarti a dovere. La maggior parte delle persone non sa respirare e malgrado non possa insegnarti a farlo in questo articolo, posso ricordarti che una boccata d’aria fresca è fondamentale per riavviare i circuiti di un cervello inceppato.

+1- Scrivi, scrivi, scrivi comunque. Scrivi anche se sai che butterai via quasi tutto. 

Quando non sei ispirato iniziare è la parte più difficile. E lo è ancora di più smettere di pretendere da te stesso di scrivere qualcosa di bello, sensato e funzionale. Lascia spazio alla spontaneità. Le prime parole sembreranno buttate a caso, pescate da un cappello come tessere di una tombola, poi vedrai che un po’ per volta riprenderai il controllo dei tuoi pensieri e comincerai a carburare. Non puoi sapere a priori quanto tempo ti servirà e stai pur certo che butterai via gran parte del lavoro, però abbatterai il muro dell’immobilità.

Sii indulgente con la tua creatività ma non indugiare nell’ozio.

Quest’ultimo suggerimento è staccato dai precedenti perché sembra assurdo dire a qualcuno che non riesce a fare una cosa di farla e basta; il punto centrale però è proprio questo. La soluzione più semplice è fare. Fare senza avere aspettative. Fare concedendosi la possibilità di sbagliare.

Evita di essere un’altra vittima dei luoghi comuni. Il blocco dello scrittore non è una malattia da cui si guarisce con il tempo, è uno stato mentale che si cambia attraverso le azioni.

Tu come ti comporti quando sembra che i neuroni siano in sciopero? 

Scrivilo nei commenti, potremmo aggiornare questa guida di sopravvivenza per lo scrittore in crisi creativa e dare un contributo a tutti i writer.

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