Coach & Counselor

Le persone altamente sensibili e la fatica dei non detti

Qualche giorno fa mi sono ritrovata, mio malgrado, coinvolta in una discussione di cui non comprendevo l’origine.

Era iniziata come una piacevole chiacchierata e a un tratto si era trasformata in un interrogatorio, poi in una piccola inquisizione e infine in quella che io percepivo come un’accusa.

“Allora è così che si sentono i sospettati quando vengono messi sotto torchio dall’investigatore di turno!”, ho pensato un paio di giorni dopo sorridendo. Sul momento però non ho sorriso affatto. Ho cercato di mantenere la calma, mi sono dimostrata accogliente (almeno ci ho provato) nei confronti della persona che avevo davanti perché conoscendola sapevo che aveva le migliori intenzioni, eppure dentro di me sentivo crescere il disagio.

Così ho riflettuto e mi sono chiesta: quante volte capita di discutere con qualcuno senza sapere davvero per cosa e senza arrivare a una conclusione arricchente?

E soprattutto, cosa c’entra questo con le PAS? (Il significato dell’acronimo è Persone Altamente Sensibili)

Non sono mai stata definita PAS con un test, ma nella mia famiglia nessuno oserebbe dire il contrario, anzi, ogni tanto pensano che esageri un po’.

Come se si potesse decidere il livello di intensità con cui si percepisce la vita. L’emozione si presenta così com’è, ciò che possiamo fare è decidere il modo in cui gestirla, quello sì che è in nostro potere.

E i non detti? Sono le percezioni, i pensieri e le intuizioni che arrivano durante una discussione e di cui non parliamo apertamente, ma su cui basiamo le interpretazioni e le risposte che diamo. È inevitabile, tutti guardano il mondo attraverso un filtro personale, e l’unico modo per evitare di cadere nel tranello di pensare di sapere cosa l’altro ha nella testa, è chiedere.

Però spesso non lo facciamo per paura di peggiorare la situazione, per il timore di aprire una ferita, di mettere a disagio, di trovarci a disagio o di non essere compresi.

Le persone sensibili soffrono di più perché hanno un dialogo interno che non smette mai di metterle in discussione, di criticare le loro scelte, di mettere in luce i difetti e giustificare gli altri. La sensibilità è sinonimo di debolezza agli occhi di chi la vive come un peso, ma in verità è un dono straordinario quando hai il desiderio e la disciplina per gestirla. È un po’ come un’arte marziale emozionale, ci vuole tempo per padroneggiarla ma porta con sé controllo, calma, sicurezza e forza.

Chi ha una spiccata sensibilità vive di non detti perché nel suo mondo ogni piccolo comportamento può essere interpretato in mille modi e sono tutti così reali che è difficile decidere come reagire. Ecco perché, più spesso di quanto sarebbe saggio, preferisce che siano gli altri a condurre il gioco. Il problema sorge quando si ritrova in un luogo in cui non voleva andare e l’unico motivo è che non ha espresso con chiarezza la propria posizione.

Per chi come me ha il cervello sempre in movimento è un lavoro senza fine, ma imparare a gestire i pensieri e le emozioni mette confini che portano sollievo e aiutano ad andare nella direzione scelta.

Come gestire i non detti

Tornando alla piccola disavventura che ha ispirato questa riflessione, voglio condividere con te i passaggi mentali che ho fatto per trasformare un momento impegnativo in qualcosa di positivo. Una sorta di prontuario per affrontare situazioni spiacevoli anziché subirle.

1.  Riconosci il tuo disagio.

2.  Riconosci il disagio della persona che hai di fronte. Il fatto che lo manifesti in un modo diverso dal tuo non significa che non lo stia provando.

3.   Sii accogliente anche se hai la sensazione di doverti difendere.

4.   Ascolta le sue ragioni senza pensare che sia un attacco personale.

5.   Cerca di comprendere il motivo per cui sente il bisogno di dire quello che dice.

6.   Valuta con attenzione gli argomenti che propone e decidi in tutta serenità se sei d’accordo oppure no.

7.  Non giudicare; è il modo migliore per imparare a essere comprensivi anche con te stesso.

8.  Dopo aver fatto questi passaggi, se ti senti soddisfatto di ciò che hai capito puoi andare oltre, se hai bisogno di qualche chiarimento trasforma i non detti in parole chiare e proponi al tuo interlocutore di fare due chiacchiere per evitare fraintendimenti.

Non sempre sarete d’accordo, ma la differenza di opinioni è ciò su cui si basa l’evoluzione del mondo, perciò ben vengano i confronti.

Bisogna solo imparare ad affrontarli in modo produttivo.

Per me è stato importante, utile e di ispirazione.

E tu cosa fai di solito con i Non Detti

Scrivilo nei commenti se vuoi condividere qualche suggerimento.

Se invece vuoi imparare a gestirli e ti serve un aiuto, scrivimi in privato o sulla mia mail: cuppini.counselor@gmail.com.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *